Vuoi la Lamborghini? Lavora!

Interessante come Britney Spears abbia dedicato una canzone a metà tra l’educativo e la filosofia del Bauscia lombardo:

vuoi la Lamborghini? Lavora! 

“You want a Maserati?
You’d better work bitch!
You want a Lamborghini?
Sip martinis?
Look hot in a bikini?
You’d better work bitch!
You wanna live fancy?
Live in a big mansion?
Party in France?
You’d better work bitch
You’d better work bitch”

Sorvolerei sull’interpretazione del concetto “lavorare” di Britney: il video suggerisce l’esercizio di una certa “professione” decisamente remunerativa, ma inutile ai fini del mio viaggio mentale scaturito mentre mangiavo i miei tagliolini davanti a mtv music.


Prendiamo invece il buono del testo per fare un ragionamento che vada oltre ai balletti e agli abiti succinti e la musica truzzo – zarra da serata in discoteca: Britney ci dice che se vogliamo fare la bella vita dobbiamo lavorare, fare fatica e sudore. Purtroppo le Lamborghini non piovono dal cielo: forse potrebbero anche fare del male a qualcuno cadendo, magari si ammaccano un po’ 😀

Certo non è detto che lavorando otterrete ciò che desiderate e farete soldi a palate, ma andiamo ancora un passo oltre alla pura ambizione consumistica: qualsiasi cosa vogliate ottenere dalla vita (e andate oltre gli aspetti materiali, pensate a un obiettivo, un ambizione, un sogno), dovete alzarvi dal letto e sudarvela. Certo davanti a voi passeranno persone che senza neanche spendere una gocciolina sulla fronte otterranno ciò per cui vi battete (ma a questo arriviamo dopo).

Ogni giorno mi sveglio e penso a come posso avvicinarmi anche solo di qualche millimetro ai miei obiettivi: dopodiché scendo dal letto e mi do da fare. Cerco di guadagnare ogni giorno una minuscola mattonella, fare un piccolo passo per essere via via più vicina. Gli obiettivi si raggiungono vivendo appieno il presente, raggiungendo piccole mete intermedie (non vorrete mica scalare l’Everest in giornata vero? dovete fermarvi a riprendere fiato di tanto in tanto). A volte tra un gradino e l’altro possono passare mesi, mesi in cui progredite di pochissimi passi, appesantiti e stanchi. Non bisogna mai gettare la spugna. E bisogna stare attenti a non commettere altri errori:

  • Guardatevi sempre intorno camminando, per imparare da ciò che vi circonda: potreste essere così concentrati sui vostri passi da non notare una strada che vi si addice di più.
  • Cercate di cogliere il buono da ogni piccolo passo: è l’unico modo per non vivere da insoddisfatti. Quando siete giù voltatevi indietro e guardate quanta strada avete fatto. Guardatevi attorno e siate felici di ogni alba.
  • Trovate persone con cui condividere parte del percorso, una scalata parallela e perché no un sentiero scelto insieme. Non siate egoisti, gli altri possono essere la vostra roccia. Le scalate si fanno in cordata per potersi aiutare e sostenere a vicenda.
  • Non aspettate di trovarvi chi vi offre un passaggio, chi vi indica la strada: sono troppo dura se dico che la disoccupazione non è un alibi per restare a letto a fissare il soffitto? Cercate sempre di migliorare voi stessi. Le occasioni (come le Lamborghini) non piovono dal cielo. Siete voi a attirarle, cercando di dare sempre il meglio da voi stessi.
  • Siate positivi: non guasta mai, sia che crediate che ciò generi per voi energie positive, sia che siate scettici.
  • Infine ricordate che riposarvi non è un male: ogni tanto ci si può fermare  per non restare senza energie per andare avanti (ho molti problemi con questo punto, me lo scriverò in camera sul soffitto, magari la smetto di  esaurirmi)

 

E dopo tutta questa filosofia ecco la mia provocazione (non sarei io se dimenticassi a casa il mio dentino avvelenato):

sfruttiamo il pezzo per un flash mob contro quelli che la Maserati (o un ben più modesto ma comunque sognato quanto la macchina sportiva posto fisso) ce l’hanno senza “lavorare”?